NAPOLI – Appena saranno pronte, dateci le nuove trascrizioni delle intercettazioni bis. È la traduzione della lettera con cui il procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi ha chiesto al presidente della Nona sezione penale del Tribunale di Napoli Teresa Casoria il «materiale probatorio prodotto dalle parti, oggetto di perizia». Cioè le 74 chiamate con i supplementi chiesti dalla difesa di Pierluigi Pairetto e forse un’ulteriore integrazione a cura degli avvocati di Luciano Moggi. Insomma, da ieri c’è una nuova inchiesta della Federcalcio su Calciopoli. La giustizia sportiva torna a muoversi dopo i tre gradi di giudizio (Corte d’appello federale, Corte federale, Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni) che portarono alle sentenze di quattro anni fa. Tempi lunghi L’indagine potrà partire solo fra un mese, un mese e mezzo. Prima il Tribunale dovrà dare l’incarico al perito Roberto Porto e ciò accadrà nell’udienza del 4 maggio. Ci vorranno 20-25 giorni per la trascrizione, quindi a fine maggio, le carte potranno essere spedite dal Tribunale di Napoli alla Procura della Federcalcio. A quel punto ci si lavorerà. Senza correre come nel 2006, quando c’era la necessità di ridisegnare la geografia dei campionati dopo la tempesta. Il presidente federale Abete l’ha già detto. Aggiungendo però un distinguo significativo fra «comportamenti illeciti che sono prescrivibili e comportamenti morali che non lo sono». Scudetto Insomma, la strada dell’indagine sembra quasi obbligata. Il quasi è un punto interrogativo che il diritto sportivo però non contempla. Indicando una strada piuttosto semplice: ricevimento degli atti, constatazione della Procura della Federcalcio che gli illeciti sono prescritti, carte a presidente e consiglio federale, eventualità di una messa in discussione della decisione di Guido Rossi di riassegnare lo scudetto 2006 all’Inter. L’unico punto su cui non c’è prescrizione. Applausi L’indagine della Federcalcio è accolta con una standing ovation dai legali di Luciano Moggi: «È la giusta risposta — spiega l’avvocato Maurilio Prioreschi — a tutti quelli che ritenevano che le intercettazioni telefoniche ritrovate dalla difesa di Luciano Moggi fossero soltanto un fatto meramente strumentale per sollevare un polverone nell’inchiesta su Calciopoli». Ma pure la politica: il portavoce del Pdl Daniele Capezzone esulta e definisce la decisione del procuratore Palazzi un «primo passo positivo» invitando «ad andare fino in fondo». Ma anche sull’altro fronte, Fabio Giambrone, dell’Italia dei Valori si augura che l’inchiesta possa «contribuire a fare chiarezza su una brutta vicenda che ha infangato il calcio italiano».
Fonte: Gazzetta dello Sport
Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com
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