TORINO – A Moggi la Procura federale contesta anche «l’illecito sportivo di cui all’art. 6, comma 1, prima parte, C.G.S. per aver conosciuto i nomi degli assistenti di gara prima ancora della loro ufficiale designazione quanto alla gara Juventus- Lazio del 5 dicembre 2004». A pagina 29 della sentenza della Caf, che nel luglio del 2006 condannò la Juventus alla serie B, si apprende che conoscere gli arbitri in anticipo rispetto al comunicato ufficiale rappresenta un illecito. E’ perciò interessante scoprire, anche grazie alle nuove intercettazioni, che l’ex dg della Juventus non era l’unico ad “anticipare” i comunicati, ma anche il Milan (attraverso Meani), l’Inter (attraverso Facchetti), l’Udinese (attraverso Spalletti) e il Brescia (attraverso Governato) sapevano perfino prima di Moggi i nomi degli assistenti o degli arbitri.
Giacinto Facchetti e Leonardo Meani, ad esempio, riescono a conoscere il nome degli assistenti anche con un giorno di anticipo. E’ il caso dell’intercettazione Bergamo-Facchetti del 9 gennaio 2005, nella quale Bergamo comunica all’allora presidente dell’Inter il nome dei due assistenti e anche dell’arbitro (in quel caso non c’era il sorteggio): «Mercoledì pensavo di mandarti Gemignani e Niccolai, che sono due toscani bravi. Come arbitro pensavo Gabriele». L’addetto agli arbitri del Milan, Meani, riceve una serie di sms da parte di Manfredi Martino, impiegato della Figc, il quale gli anticipa, fra gli altri, gli assistenti e l’arbitro di Milan-Chievo del 20 aprile, alle 11.25 del venerdì (Paparesta, Puglisi e Gemignani) e l’arbitro di Lecce-Milan alle 11.20 sempre del venerdì precedente, con un sms emerso di recente e diventato già “cult”: «Trefo…(inteso come
Trefoloni che diresse quella partita, ndr) non mollate vi prego, siamo tutti con voi».
La Redazione di www.calciomercatonews.com