TORINO – A proposito di Melo, risulta ormai evidente che a centrocampo la Juve abbia in prospettiva un problema di abbondanza. Uno, cioé, tra Melo, Sissoko e Marchisio sembra davvero di troppo. Un lusso che una squadra da ricostruire potrebbe non permettersi. Il fatto è che Felipe Melo è difficilmente collocabile, a meno di accettare una probabile forte minusvalenza a bilancio. Il fatto è che Claudio Marchisio rappresenta un emblema. Cresciuto nel vivaio, ragazzo di casa, nato qui. E per di più davvero bravo. Momo Sissoko ha invece mercato, è seguito da grandi club. Il che peraltro ha un significato preciso e inequivocabile: il maliano è un gran giocatore. Perché privarsene dunque? Ecco il dilemma, che risolverà l’allenatore stesso. E se fosse Benitez, ecco pronto un altro dilemma. Perché lo spagnolo è il tecnico che ha meglio colto le potenzialità del mediano, cambiandogli addirittura ruolo ai tempi del Valencia, per poi portarselo dietro al Liverpool. Ma è altrettanto vero che lo steso Benitez ha permesso che Sissoko fosse ceduto alla Juventus. Sul maliano l’unico dubbio riguarda la tenuta fisica. Ma superati i problemi al piede, sembra che abbia ritrovato una certa stabilità. Insomma, un dubbio di non facile soluzione. E in ogni caso si potrebbe sbagliare, peraltro, perché Melo potrebbe esplodere in un altro club. Per dire.
CANDREVA Il caso di Antonio Candreva piacerebbe invece agli autori di un ipotetico “Chi l’ha visto” a tema calcistico. Preso nel mercato invernale, per un certo periodo si è particolarmente distinto. ha segnato anche due gol belli, uno importantissimo a Bologna. Ma Zaccheroni l’ha sempre considerato un ideale vice-Diego, nel senso che la sua posizione nel rombo è di trequartista. E l’adattamento al modulo 44-2 prevede tempi di maturazione non immediati. Il 23enne romano, sempre secondo Zac, avrebbe le qualità per compiere gradualmente lo stesso cammino di Liverani, divenuto infine metronomo nella Lazio e poi nel Palermo. Detto questo e compreso il motivo per cui l’ex livornese di proprietà dell’Udinese non sia titolare dal 28 marzo scorso (contro l’Atalanta), non si capisce perché sia finito addirittura in tribuna. Magari è un semplice accantonamento momentaneo, ma tra le pieghe di questa scelta potrebbe anche celarsi un motivo legato al futuro. Candreva è in prestito, il prezzo pattuito con l’Udinese per il riscatto è di 7 milioni di euro. A questo punto due le ipotesi formulabili: si vuole lavorare sul costo, oppure si è deciso di non ingaggiarlo a titolo definitivo. Un mistero, insomma, pure questo nelle mani dell’allenatore che verrà. Benitez, Prandelli o sorpresa che sia. Di certo il tempo stringe per la Juve del futuro e se sui veterani una decisione è stata presa, è bene trovare una soluzione anche per gli elementi futuribili. E per i possibili acquisti.
Fonte: Tuttosport
La Redazione di Calciomercatonews.com