NAPOLI – Ma nel processo di calciopoli di chi è alleata la nube islandese? Cioè: il possibile forfait di alcuni testimoni per il caos aereo di queste ore a chi potrà giovare? In fondo è come quando si ferma il campionato e c’è chi dice «la pausa non ci aiuta» oppure «ci voleva proprio». Naturalmentepme avvocati delle difese si guardano bene dall’usare questo linguaggio, main fondo la metafora non è poi così campata in aria. Il processo è una storia lunga, che viene da lontano e va lontano, con una sentenza che non arriverà probabilmente prima della fine del 2010 o dell’inizio del 2011. E allora, anche qui, la tentazione della metafora calcistica o sportiva è grande. Vincerà chi uscirà alla distanza, chi avrà un ottimo sprint finale o più banalmente: chi avrà più fiato. Ancelotti, per esempio. Ieri l’assenza dell’allenatore del Chelsea è stata ufficializzata. Per la Procura sicuramente una brutta notizia perché i pm avevano lavorato parecchio per costruire l’appuntamento. Lo s’era visto proprio un martedì fa. Con il pm Giuseppe Narducci che annuncia la presenza dell’ex allenatore di Milan e Juve e la presidentessa del collegio, Teresa Casoria, che gli chiede: «Come fa a esserne certo, visto che lavora all’estero?». E un sorriso del pm del tipo: ne siamo sicuri. Questo primadella nube. Il nomedi Ancelotti era venuto fuori in una conversazione fra l’allora addetto agli arbitri milanisti Leonardo Meani e Pierluigi Collina, in quel periodo già numero uno. Nella telefonata Meani dice che Ancelotti, in quell’istante allenatore del Milan ma con un passato juventino, gli aveva parlato di un sistema Moggi per conoscere in anticipo designazioni e addirittura calendari. Ancelotti avrebbe confermato? Confermerà? L’ordine del giorno dell’udienza di oggi prevede anche, ma pure qui c’è un dubbio forte, l’arrivo dei due carabinieri «intercettatori» della Procura di Torino, le prime conversazioni che diedero il via all’inchiesta di Napoli. Anche questi testi dei pm che vogliono dimostrare la continuità dei rapporti Moggi-designatori arbitrali-vicepresidente federale Mazzini. Zero a zero? Insomma, il rischio è che stamattina finisca zero a zero e si giochi poco. Al massimo, potrebbe esserci la nomina del perito sulla famosa telefonata del «chi dice Collina», nome che secondo la difesa fa Facchetti e che invece sembra pronunciare Bergamo, il quale a sua volta dice «è stato Facchetti». Comunque un problema di fiato c’è anche per le difese. Oggi dovrebbe arrivare il sì alle 74 intercettazioni-bis, un buco grande come una casa nell’inchiesta per la difesa di Moggi, «qualcosa che non cambia alcunché» secondo il pm Narducci. È chiaro che la forte mediatizzazione è stata cavalcata dagli avvocati, manaturalmente lo stillicidio delle «scoperte» telefoniche, con conversazioni fra altri dirigenti del calcio e designatori, non può essere una strategia valida all’infinito. Brescia e Livorno Anche se gli avvocati ieri hanno tirato fuori dallo sterminato serbatoio delle 171 mila telefonate altri due colloqui «non valutati» dagli inquirenti. Le chiamate del d.s. bresciano Governato a Pairetto e del presidente livornese Spinelli a Bergamo. Allargheranno la lista delle 74? E che cosa ribatteranno i pm? No, forse non finirà zero a zero…
Fonte: Gazzetta dello Sport
Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com