Calciopoli e il nodo delle telefonate

NAPOLI – Fra nuove intercettazioni bis e forfait dei testimoni causa nube islandese, riparte a Napoli il processo di Calciopoli. Innanzitutto il presidente Teresa Casoria dovrà sciogliere la riserva sull’acquisizione delle 74 telefonate chieste dalla difesa di Luciano Moggi. Ci saranno delle new entry, gli avvocati l’avevano annunciato e ieri sono stati diffusi due colloqui Spinelli (presidente del Livorno)-Bergamo e Governato (consulente del Brescia, secondo le ricostruzioni dei legali di Moggi)-Pairetto. Poi sarà proprio la difesa di Pierluigi Pairetto a presentare una sua lista di intercettazioni da acquisire. Quanto alle deposizioni, Ancelotti non ci sarà, ma è a rischio anche l’arrivo dei due carabinieri che intercettarono per la procura di Torino. Proprio su quelle intercettazioni i pmNarducci e Capuano stanno preparando comunque in queste ore il loro lavoro. La storia di quelle telefonate è complessa. Nell’aprile del 2006 il procuratore capo di Torino, Maddalena, trasmette alla Federcalcio un fascicolo d’inchiesta: si tratta di alcune intercettazioni effettuate dalla Procura nell’ambito di un’indagine sul doping, poi archiviata penalmente, ma che avrebbe dei risvolti sportivi. Il presidente Carraro consegna al capo dell’Ufficio indagini, Italo Pappa, il fascicolo: l’inchiesta sarà però fermata dall’esplosione di Calciopoli. A questo punto deve intervenire la Cassazione per stabilire se Torino deve ripartire o se Napoli deve continuare: vince Napoli e le intercettazioni arrivano ai pm Narducci e Beatrice. Si aspetta, però, la fine del 2006 per completare le trascrizioni: i carabinieri di Roma ne fanno un’informativa nel 2007 e anche queste telefonate finiscono tra le 171 mila alla cancelleria del Tribunale a disposizione di avvocati, parti civili e responsabili civili. Il lavoro dell’accusa Sicuramente i pmNarducci e Capuano interrogheranno i due carabinieri citando una telefonata brevissima, maa loro giudizio fortemente significativa, tra Luciano Moggi e Pierluigi Pairetto all’immediata vigilia di un sorteggio da effettuarsi per un turno infrasettimanale. È presumibile, ma solo oggi in aula se ne avrà la certezza, che il sorteggio preceda Sampdoria-Juventus (poi finita 0-3) del 22 settembre con l’arbitraggio di Dondarini. Moggi sembra preoccupato, i due parlano pochissimo. Pairetto precisa che si tratta del sorteggio per il mercoledì di campionato e aggiunge: «solo che non ho la… è a casa. Comunque abbiamo impostato adesso bene, stiamo definendo. È tutto ok». Preoccupati per la zarina. Unricco capitolo delle intercettazioni torinesi riguarda comunque il problema del trasferimento di Maria Grazia Fazi, la «zarina» che divide Bergamo e Pairetto, e su cui discute a lungo mezza Federcalcio fra il suo allontanamento dalla commissione arbitrale e i timori annunciati dai vari « se parla lei…» su cui c’è un’allarmata preoccupazione. Moggi al Tg1 Intanto Luciano Moggi continua la sua offensiva mediatica. Ieri ha raggiunto anche il palcoscenico del Tg1. «Tutti parlavano con tutti perché c’era un regolamento che lo consentiva». E poi: «La sudditanza psicologica è nata quando è nato il calcio e c’è anche oggi». E sull’ipotesi di una riapertura del caso per la giustizia sportiva: «Dalla Federcalcio mi aspetto buon senso e un’indagine vera, se non a 360, almeno a 300 gradi».

Fonte: Gazzetta dello Sport.

Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com

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