GENOVA, 18 aprile 2010 – Resta e no? Il destino di Leonardo è ormai un rebus anche se, tra le righe, sembra orientato verso Rio de Janeiro. Ma guai a parlarne. Il suo futuro sono le quattro giornate che restano da giocare. Assediato da domande ricorrenti, il tecnico nato a Niteroi, adesso comincia a sbuffare: “Non c’è nulla da dire – ha ripetuto -. La mia preoccupazione in questo momento sono le prossime quattro partite. L’unica cosa a cui penso è il finale di campionato”. Leo è sembrato sbilanciarsi quando ha affermato “nulla succede per un solo motivo. A oggi sono il tecnico del Milan e la mia priorità è finire al meglio una stagione costellata di momenti belli e altri meno belli“, ma nulla di più.
- I figli di leo — Prima della partita con la Samp, Adriano Galliani aveva detto la sua su Leonardo. “Quando si rescinde un contratto, una persona va via e oggi Leonardo non sarebbe qui. Io dico che le notizie non devono essere vere ma almeno verosimili” aveva sottolienato l’amministratore delegato del Milan. “Sono sempre riuscito da 13 anni a convincere Leonardo e spero di farlo ancora. Non ci sono problemi e nulla di tecnico. Se problemi ci sono sono familiari e legati ai suoi tre figli che studiano a Rio. Prima o poi Leonardo tornerà in Brasile, ma non accadrà a giugno 2010. Se dovesse partire sarà esclusivamente per motivi familiari, non c’è altra motivazione. Parla con il presidente Berlusconi spesso, anche ieri sera e non c’è nessun problema. Non è che è gradito a me e non a Berlusconi, così come trovo folle leggere di una alleanza tra me e Leonardo per convincere il presidente a comprare i giocatori. Ho letto cose incredibili, peggio delle ceneri del vulcano”, ha aggiunto il dirigente rossonero.
Giusto un pari — Intanto la cronaca sportiva racconta dell’addio ai sogni di gloria del Milan sconfitto a Marassi. “Sicuramente la distanza dal primo posto è importante” ha esordito Leonardo. “Nelle ultime partite i risultati non sono stati quelli che volevamo – ha aggiunto – ma oggi non ho nulla da rimproverare alla squadra”. Secondo il tecnico “il pareggio sarebbe stato un risultato più giusto anche perché la squadra ha fatto bene”. “C’è tanto rammarico per un gol preso all’ultimo minuto – ha aggiunto – ma dal punto di vista della prestazione non ho nulla da dire ai ragazzi. Loro ci sono sempre stati e non si sono mai tirati indietro”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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