MILANO – Sempre nel corso della telefonata a ‘Mattino 5’, Luciano Moggi ha continuato il suo attacco, pesante, su Calciopoli: «Sono stato accusato perchè la mia squadra vinceva e vinceva perchè era la più forte. Se avesse perso qualche partita in più tutto questo non si sarebbe verificato» ha dichiarato Moggi, che sulla possibilità di una nuova indagine della Federcalcio aggiunge: «La Federcalcio prima di aprire un’inchiesta farebbe bene a guardare il controesame del colonnello Auricchio, che non ha saputo rispondere a nessuna delle domande che gli è stata fatta. ». Poi, sulla telefonata tra Facchetti e Bergamo: «Adesso si attaccano un pò al ‘fumo della pipa’. Il problema non è quello che il nome di Collina lo ha fatto Bergamo o l’ex presidente dell’Inter. Influente è quello che ha fatto l’ex presidente dell’Inter: ha chiamato il designatore, e poi diceva anche mettimi il numero uno, io queste cose non le ho mai fatte». Moggi poi annuncia che ancora non è uscito tutto: «Ancora no. I miei avvocati hanno dato 75 intercettazioni da verificare e che il presidente del tribunale si è riservato di acquisirle. Cosa dimostreranno? Che tutti parlavano con tutti». Moggi poi parla anche delle dichiarazioni dell’ex segretario generale dell’Uefa Gerhard Aigner, capo della commissione dei saggi che con un parere giuridico diede il via libera alla riassegnazione del titolo dopo la revoca alla Juventus con l’assegnazione poi all’Inter: «Ieri sera l’ex segretario generale della Uefa Aigner ha detto che se quello che è emerso adesso fosse emerso nel momento in cui è stato fatto questo processo, ed è stato dato lo scudetto all’Inter, probabilmente la Juventus era la società che non retrocedeva. Cosa mi aspetto? Io non mi aspetto niente, solo di difendermi e dimostrare che non sono colpevole di niente. La dimostrazione che abbiamo lavorato bene l’hanno data i Mondiali, con nove giocatori della Juventus. Io mi aspetto di finire questo processo inquinato da tante cose anche dall’occultamento di molte di queste telefonate. Il comportamento che è stato tenuto da tanti è quello ‘mettiamo all’indice una società e delle persone e noi stiamo qua e facciamo tutto quello che vogliamo’. Vediamo quello che succederà. Occultare non significa fare emergere le verità e siccome le verità ci sono…Hanno voluto il processo? Adesso il processo ce l’hanno».
(Fonte ‘Adnkronos’)
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