ROMA – Il giallo della telefonata Facchetti-Bergamo, la radiazione di Moggi, le ultime rivelazioni: siamo tornati in piena Calciopoli. Che non fosse finita lì, c’erano pochi dubbi. Molte cose adesso però andranno chiarite: il ruolo dell’Inter, l’indagine della Figc, le Sim svizzere (utilizzate da chi?), la polizza assicurativa della Juventus passata dalle parti dell’agenzia di Paolo Bergamo, eccetera. Partiamo dalla Figc: Giancarlo Abete ha chiesto un parere per sapere chi deve decidere in merito alla radiazione di Luciano Moggi. In questi quattro anni non è stato deciso nulla, e chissà perchè. E adesso, onestamente, come si può pensare di avviare una procedura per radiare l’ex dg della Juventus? Proprio adesso che stanno uscendo cose nuove. C’è chi teme che possa tornare? Ha scontato (quasi) cinque anni, che non sono pochi: a giugno 2011 sarà un uomo “libero”, almeno sportivamente parlando. E’ giusto che abbia l’ergastolo? Credo che abbia già pagato abbastanza, e se torna a lavorare nel mondo del pallone, beh, forse di mercato è più bravo di tanti che ci sono in giro. O no? L’indagine, adesso: ci vorranno tempi lunghi, mesi e mesi, ma la Figc si muoverà per forza. In discussione lo scudetto 2006 assegnato, da Guido Rossi, all’Inter. Un errore. Franco Carraro lo aveva già detto lo scorso anno, a luglio. In tempi non sospetti. Ora se ne stanno accorgendo quasi tutti, saggi inclusi. Complimenti. Le intercettazioni: quelle nuove sono 75. Non è nuova quella di Meani che scherza (o fa sul serio, chissà) con Rodomonti e gli propone di fare il trapianto di capelli in Svizzera, dove è stato anche il presidente (Berlusconi). E’ vecchia quella di Meani con Collina (pagina 227 del “libro nero” dell’Espresso) ma c’è qualcuno che ha tentato di spacciarla per inedita. Sono nuove invece quelle dell’Inter: 43 saranno consegnate martedì al processo, e acquisite. Di queste 40 riguardano Facchetti. Bergamo interviene ai microfoni di Raisport sul giallo della trascrizione, “fu Facchetti e non io a fare il nome di Collina” e del regalo che lo aspettava in sede, all’Inter. “Non ricordo”. Pare che il regalo avesse un valore intorno ai 5000 euro. Il Rolex, acciaio-oro, della Roma valeva 25 milioni di lire: fu restituito da Bergamo e Pairetto. Bergamo spiega l’abitudine dei club di “omaggiare” i designatori, e gli arbitri, durante le feste. Con cosa? “Vini pregiati, champagne, pc, borse da viaggio e il famoso Rolex della Roma, restituito dopo una settimana”. Altri tempi. Altri regali. Ma dopo anni se ne parla ancora: Calciopoli non finisce mai.
fonte: repubblica.it
La Redazione di Calciomercatonews.com
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