VERONA – Nella sede del Chievo c’è un quadretto attaccato al muro che recita così: «Meglio stare zitti e dare l’impressione di essere sciocchi che parlare e confermare di esserlo». Luca Campedelli ha scelto il silenzio come sua ragion di stato, ma stavolta ha deciso di parlare. E lo ha fatto attraverso un dossier, inviato ieri alla Lega e alla Federcalcio, che documenta gli errori arbitrali contro il Chievo. Gli episodi contestati Si parte da Juventus-Chievo 1-0 (arbitro Gava), con un rigore non dato per fallo di De Ceglie su Pellissier, e si finisce con Chievo-Sampdoria 1-2 di sabato scorso (ancora Gava), con il penalty per i blucerchiati fischiato al 2’ (inesistente) e poi revocato dal direttore di gara. In mezzo ci sono il gol regolare di Yepes in Milan-Chievo 1-0, il mani di Quaresma in area in Chievo-Inter 0-1 e la rete annullata a Pellissier contro la Sampdoria (2-1), nella gara d’andata. Ma anche altro: ammonizioni o espulsioni ingiuste, falli non sanzionati e pure le decisioni sbagliate a favore dei gialloblù (come il rigore non dato per fallo di Morero su Meggiorini in Chievo-Bari 1-2). Campedelli non ama fare polemiche, però dopo la gara con la Samp aveva criticato duramente l’arbitraggio («Gava ha diretto in modo scientifico», aveva detto a fine gara). E adesso ha deciso di passare ai fatti: la salvezza del Chievo non è ancora in cassaforte. E il timore della società è che sbagliare contro il Chievo finisca per diventare la normalità.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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