ROMA – «I Mondiali si giocano con 7 partite in un mese, non abbiamo bisogno per forza di una Nazionale di 24enni». La carta d’identità dei giocatori non condizionerà le scelte di Marcello Lippi in vista della Coppa del Mondo. Il ct azzurro lo dice chiaro e tondo in un’intervista al sito della Fifa. Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon, Fabio Grosso, Gianluca Zambrotta, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo e Luca Toni hanno tutti superato la soglia dei 30 anni. Qualcuno, come Cannavaro, è più vicino ai 40. «La qualità di un giocatore non si giudica solo in base all’età o alle qualità tecniche», dice Lippi. «Entusiasmo, esperienza, carisma, capacità di giudizio: tutto fa parte della valutazione», aggiunge il ct campione del mondo. Sbaglia, quindi, chi snobba una Nazionale in cui abbondano i ‘vecchiettì. «Se dovessi schierare questa squadra per un’intera stagione, probabilmente farei scelte diverse. Ma per un mese, non c’è problema», spiega. Le pressioni esterne non mancano. Per mesi, Lippi ha dovuto fare i conti con il tormentone legato ad Antonio Cassano. Nelle ultime settimane, è salito prepotentemente alla ribalta quello di Mario Balotelli. «Se fossi stato costretto a tener conto dell’opinione pubblica, 4 anni fa avrei dovuto lasciare a casa giocatori come Cannavaro e Buffon. E avrei dovuto rassegnare le dimissioni», dice Lippi, ripensando al clima che accompagnò la spedizione azzurra in Germania. «Da quando ho cominciato ad allenare, sia a livello di club che in nazionale, le mie decisioni sono state dettate da un principio: non mi sono mai fatti condizionare da campagne esterne. Se sono convinto che qualcosa vada fatto, tiro dritto fino alla fine».
Fonte: Adnkronos
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