Calciopoli: parla Garrone!

GENOVA – «Le nuove intercettazioni? Sono cose che lasciano un pò di meraviglia e che danno ragione a chi a suo tempo riteneva che, oltre alla Juve e le altre società poi condannate, ci fosse il coinvolgimento di altri soggetti». Questo il pensiero espresso dal presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, poco prima di entrare nella sede della Lega Calcio a Milano. Secondo il numero uno blucerchiato, però, non si sa ancora «se è il caso di riaprire la questione. Il giudice dovrà decidere se ammettere queste nuove prove, perchè le intercettazioni sono prove». Garrone però ha fatto una distinzione tra giustizia ordinaria, sportiva e semplice questione morale: «Per la giustizia sportiva – ha detto Garrone – valgono le vecchie regole e quindi la prescrizione è tassativa. C’è però un grande problema, almeno per come sono fatto io, che tocca l’immagine del calcio, e questa cosa spesso è più grave di un eventuale processo e condanna». Bisognerebbe quindi togliere lo scudetto all’Inter? Garrone non si è espresso in questo senso: «Non vorrei esprimere una opinione – ha detto – ricordo che quando fu assegnato quello scudetto ci furono tanti amici interisti che furono scandalizzati». Alla domanda se tutti ricevevano telefonate Garrone ha rivelato che la Samp «non ha avuto alcun rapporto coi designatori. Io ho avuto trent’anni fa un processo per cose che non avevo commesso. Fui assolto in secondo grado. Mai mi è venuto in mente di entrare in contatto con i magistrati». Infine Garrone ha sottolineato che negli ultimi giorni sono emersi dei dubbi sulla partita tra Inter e Sampdoria del 2005. «C’è stato quel recupero clamoroso dell’Inter da 0-2 a 3-2 – ha detto Garrone -. Non ricordo se ci fu in quell’occasione qualche errore a favore dell’Inter. Non voglio tornare indietro».

Fonte: Il Messaggero.

Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com

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