ROMA – «Quello scudetto non l’ho mai sentito veramente mio, stato d’animo comune alla gran parte dei tifosi interisti: fece tutto la Juve, a noi lo hanno solo dato. E non mi si venga a dire che nelle intercettazioni bis c’è qualcosa di rilevante o di nuovo». Ignazio La Russa è ministro della difesa, tifoso interista e avvocato: parla del nuovo filone di calciopoli appassionandosi e senza timore di conflitti d’interesse. «Luciano Moggi, che qualche volta incontro ancora perchè con lui ho mantenuto un rapporto – spiega all’ANSA La Russa – fa bene sul piano difensivo nel processo penale a cavalcare queste telefonate, perchè occorre dire che la giustizia ordinaria con lui è andata giù pesante su un illecito che è essenzialmente sportivo. Ma sul piano del diritto calcistico non c’è nulla di nuovo: alla Juve gli scudetti sono stati tolti non perchè avesse telefonato ai designatori. È stato contestato un sistema di aggiustamento atto a modificare i risultati, non una telefonata un ‘entente cordialè un ‘vogliamoci bene’. A noi quel titolo non ha dato gioia ma tristezza, toglierlo però potrebbe sembrare a occhi esterni l’ammissione di qualcosa di nuovo nell’inchiesta, e questo non è vero. Comunque a me più dello scudetto – conclude il ministro – interessava che da quel momento in poi potessimo competere alla pari: e da quando questo è avvenuto abbiamo vinto sempre noi...».
(Fonte ‘ANSA’)
Luca Brivio – www.calciomercatonews.com
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